Con il fenomeno dell’anatocismo bancario intendiamo l’accumulo degli interessi di capitale sommato a interessi già accumulati.
Per fare un esempio. Ho un contro corrente e, per i più diversi motivi, questo è andato in rosso. La banca mi addebita degli interessi che vengono calcolati ogni tre mesi. Alla fine dell’anno devo pagare un altro tipo di debiti, quelli annuali. Questi interessi annuali verranno calcolati però sulla somma già addizionata degli interessi accumulati ogni tre mesi. In pratica pagherò gli interessi sugli interessi, subendo un disallineamento nei conteggi dei mei debiti.
Questo fenomeno, nel corso del tempo, è stato oggetto di numerose normative e modifiche che hanno portato alla sua definitiva cancellazione come pratica bancaria. In alcuni casi, però le banche hanno trovato un sistema per recuperare gli interessi aumentando il tasso di quelli concessi per legge.
L’anatocismo in passato
Il fenomeno dell’anatocismo è sempre stato condannato dalle normative previste dall’ordinamento bancario. In particolare, con quanto espresso nell’art. 1283 del Codice civile, che ha sempre condannato questo tipo di accumulo di interessi.
In passato, però, le banche addebitavano comunque questo tipo di costi ai correntisti, calcolando l’ammontare degli interessi in periodi di tre mesi e introducendo, solo alla fine, il tasso di interesse annuale.
È a partire dal 2000 che le cose sono davvero cambiate. All’inizio del millennio, infatti, la Corte costituzionale si è espressa nuovamente riguardo il fenomeno dell’anatocismo bancario e ha definitivamente stabilito l’irregolarità di tale procedura. Tuttavia, molti cittadini erano ignari della sua esistenza e continuavano, a loro insaputa, a pagare interessi accumulandoli sugli interessi già maturati.
Questo era dovuto principalmente a clausole contrattuali poco chiare che i clienti firmavano senza una approfondita rilettura.
Nel 2015 c’è stato un nuovo intervento da parte della corte di cassazione che si è ancora una volta espressa per l’illegittimità della pratica dell’anatocismo bancario.
Le nuove regole dell’anatocismo
Oggi l’anatocismo bancario è vietato in ogni sua forma e, in generale, in quasi tutti gli ambiti finanziari non è possibile, per il creditore, riscuotere interessi sugli interessi accumulati. Questo tipo di pratica, infatti, risulta molto scorretta perché va a gravare su una situazione già difficoltosa per i correntisti, che si troverebbero ad accumulare debiti senza sapere più come pagarli.
Per tutelare il cittadino sono state introdotte nuove normative:
- in generale gli interessi non possono produrre altri interessi;
- il conteggio di tutti gli interessi accumulati non può essere inferiore a un anno. Questo proprio per evitare l’accumulo dei debiti. Inoltre, tutti gli interessi devono essere calcolati in un periodo di tempo uguale al precedente;
- È stabilito un periodo di attesa più lungo per il pagamento degli interessi accumulati;
- Non è possibile aumentare il tasso annuale d’interesse durante l’anno in corso.
Esiste un nuovo anatocismo?
Benché il fenomeno sia ormai in disuso, bisogna considerare che molte banche, pur non facendo accumulare interessi su interessi al correntista, aumentano il totale complessivo degli interessi di base, producendo comunque un guadagno. Questa non è sicuramente una pratica illegale come quella dell’anatocismo ma non è forse delle più etiche.